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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), X, 25
 
originale
 
25. Tunc acerbae mortis exciti nuntiis frater et maritus accurrunt variisque lamentationibus defletam puellam tradunt sepulturae. Nec iuvenis sororis suae mortem tam miseram et qua minime par erat inlatam aequo quivit animo, sed medullitus dolore commotus acerrimaeque bilis noxio furore perfusus exin flagrantissimi febribus ardebat, ut ipsi quoque iam medela videretur esse necessaria. Sed uxor, quam iam pridem nomen uxoris cum fide perdiderat, medicum convenit quendam notae perfidiae, qui iam multarum palmarum spectatus proeliis magna dexterae suae tropaea numerabat, eique protinus quinquaginta promittit sestertia, ut ille quidem momentarium venenum venderet, ipsa autem emeret mortem mariti sui. Quo compecto simulatur necessaria praecordiis leniendis bilive subtrahendae illa praenobilis potio, quam sacram doctiores nominant, sed in eius vicem subditur alia Proserpinae sacra Saluti. Iamque praesente familia et nonnullis amicis et adfinibus aegroto medicus poculum probe temperatum manu sua porrigebat.
 
traduzione
 
Sconvolti alla notizia di una morte cos? atroce accorsero il fratello e il marito e piansero a lungo l'infelice ragazza prima di darle sepoltura. Anzi il fratello rimase tanto turbato per la morte cos? terribile e ingiusta toccata alla sorella che non riusc? a darsi pace fino a restare come stravolto dal dolore profondo e avvelenato da un furioso travaso di bile che gli procur? una febbre violentissima per cui si rese necessario ricorrere a una medicina. Ma la moglie che gi? da tempo aveva perduto ogni onore e lo stesso diritto di chiamarsi con questo nome, si rivolse a un medico senza scrupoli, famoso per le sue prodezze, per i molti risultati brillanti ottenuti con l'opera delle sue mani, e gli promise cinquanta sesterzi se le avesse procurato un veleno istantaneo per darle il modo di far fuori il marito. Concluso l'affare fu fatto credere al malato che per calmare i visceri ed eliminare la bile egli dovesse prendere quella bevanda che i medici chiamano ?sacra?, ma al suo posto, invece, gliene venne somministrata un'altra sacra, a Proserpina Salutare. E cos? il medico in presenza dei servi, di alcuni parenti e amici, porse al malato la bevanda preparata a puntino con le sue mani.
 

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